GILGAMESH
Sceneggiatura e regia: Matteo Camerini e Martina Santospirito • testi: Matteo Camerini • musiche: Vincenzo Bertugno (chitarra e voce), Giuseppe Nicoletti (basso), Pierdomenico Niglio (drum machine), Mario Sanna (tastiere) • Scenografia Silvestro Lacertosa • grafiche di Alessandro Stallo • con: Martina Santospirito (Ishtar), Nicola Lorusso (Gilgamesh), Silvestro lacertosa (Enkidu)
Liberamente ispirato all’epopea di Gilgamesh, la più antica opera letteraria dell’umanità, l’omonimo spettacolo-performance si propone di raccontare la realtà contemporanea attraverso gli archetipi sempre attuali del mito. Grazie a un gioco di contaminazioni tra linguaggio epico e musica elettronica, tra l’espressività dei corpi neutri e la voce campionata della murgia materana, gli spettatori vengono immersi in uno spazio e un tempo indefiniti nei quali l’identità eroica si lascia dissolvere dalla differenza naturale. Stravolgendo il senso originario del mito di Gilgamesh e, con esso, di tutti i miti della storia umana, la performance, scandita in tre tempi, tenta di problematizzare il rapporto di dominazione dell’eroe vittorioso nei confronti dei grandi rimossi dell’antropocene: la differenza (I), la natura (II) e la morte (III). In questa direzione, la scelta della forma performativa rappresenta il tentativo di tenere insieme varie forme espressive in una dimensione unica, lasciando che siano i corpi e la sensibilità, e non le parole, a insinuarsi all’interno di queste stratificazioni, coinvolgendo lo spettatore nello stesso dinamico movimento